Già si sente l’inizio dell’inizio dell’inizio della primavera in questa terza uscita in Piave con i partecipanti del corso “Ascolto il tuo corso”.

Oggi la scena è la “nostra” oasi del Codibugnolo che in questa stagione ha l’aspetto di una savana dove sia passato uno sparuto gruppo di elefanti. Gli alberi, morti viventi traforati e firmati dai picchi, sono la scrittura di un libro che sta per cambiare lingua. Ce lo ricorda il corniolo già in fiore.


Gian Pietro Barbieri e Marco Fintina han mostrato come spiegano ai ragazzi le meraviglie del magredo, affinché lo spieghino poi loro ai loro genitori. L’uscita sotto il sole in questo ambiente unico si è chiusa con l’allegria del volteggiare di due poiane, nel blu sopra le nostre teste. Alta fantasia.

Vi aspettiamo giovedì 6 marzo alle 20.30 in sala Facchin a Maserada sul Piave! Ray Carraretto ci parlerà, come solo lui sa fare, delle piante della Piave!

Foto sopra di Roberto Cenedese

Foto sotto di Alessia

Alessia -nostra corsista-: “Dopo aver idratato un po’ i licheni raccolti oggi in passeggiata all’oasi ho provato ad osservarli al microscopio per vedere le singole componenti (fungo e alga).”

Alessia: “I filamenti intrecciati che si possono vedere in foto sono le ife, i cordoni di cellule fungine che costituiscono la struttura del lichene.”

Alessia: “Al loro interno, in uno strato intermedio, sono ospitate le alghe unicellulari o cianobatteri, entrambi in grado di effettuare la fotosintesi.
Questo è un campione di lichene frondoso, quello trovato a terra nel prato arido; in questo caso ci sono i cianobatteri!.”

I sassi “sporchi” del magredo rivelano la forma più resistente di vita: le macchie sono infatti licheni endolitici che resistono ad ogni piena e ad ogni morbida del fiume.

Alessia: “Il lichene nero sui sassi invece al microscopio è di un verde sgargiante, sembra impossibile a vederlo ad occhio nudo!”

Grazie Alessia!

Qui sotto il programma completo!