La perlustrazione di un luogo naturale, la semplice passeggiata lungo un sentiero in una zona non antropizzata affascina, coinvolge, per certi versi, ipnotizza anche e soprattutto per ciò che non si vede ma si immagina presente. Basta un rumore, una traccia, un nido abbandonato per sentire pulsare il cuore della vita in un bosco apparentemente vuoto. Gli spazi perifluviali, ancorché angusti e discontinui, risultano comunque habitat adattativi sufficientemente validi per l’insediamento di diverse specie sia di mammiferi che soprattutto di uccelli, stanziali e di passo che sfruttano anche il naturale corridoio rappresentato fisicamente dal fiume, nelle due direzioni, collegando, attraverso il medium della pianura, la montagna al litorale.

Ecco un buco, in una piccola depressione sul terreno, ed una piccola montagnola di terra di risulta; l’apertura di una tana di Tasso (Meles meles), di ca. 20-25 cm di diametro, cerchiamo intorno perché ce ne potrebbero essere altre. Questo strano mammifero, dalle abitudini notturne, scava la sua tana sotterranea costruendo più tunnel e allargando diverse “stanze” sotterranee alla sua socialità: è un animale che condivide gli spazi e li assicura anche per le generazioni future. Possono esservi più gruppi diversi di tane per un medesimo nucleo di Tassi. E’ onnivoro: dai lombrichi, talpe, anfibi, passa a bulbi, frutta, nocciole e ghiande.

Tasso (Meles meles)

Se è difficile riuscire a vedere un Tasso in libertà per le sue abitudini e caratteristiche, la Lepre comune (Lepus europaeus) invece, la si può seguire ed ammirare nelle sue improvvise fughe allorquando la postura mimetica nel nascondiglio prescelto, non la rassicura più ed allora affida la propria salvezza al dono che la Natura gli ha fatto: la velocità. Ultimamente non se ne vedono in verità molte, anche a causa della caccia e della sparizione degli habitat prediletti da questa specie, e cioè le grandi radure con qualche arbusto. Vive generalmente solitaria e genera di solito due cuccioli per coppia.

Lepre comune (Lepus europaeus) in allerta.

Alzando lo sguardo al cielo, ecco la piccola e veloce sagoma di uno Sparviere (Accipiter nisus), piccolo falco che volteggia anche in prossimità degli abitati purché nelle vicinanze vi sia un bosco, anche piccolo, entro il quale lo Sparviere trova riparo e controlla la situazione. E’ un abile volatore riuscendo a districarsi tra i rami degli alberi mentre vola attraverso i boschi e dove caccia le sue prede, sorprese dalla velocità (altri uccelli soprattutto, ma anche piccoli mammiferi). La sua presenza è segnalata in leggero aumento.

Sparviere (Accipiter nisus)

E’ strano cercare un uccello… a terra: dovremo tenere lo sguardo fisso al cileo, ma la specie di cui parliamo adesso è assolutamente particolare: il Succiacapre (Caprimulgus europaeus) è un migratore che nidifica nel periodo primaverile-estivo nelle radure golenali. Deve il suo particolare nome alla credenza popolare che succhiasse il latte agli armenti al pascolo in quanto i pastori trovavano questi esemplari prostrati a terra e pensavano si nutrissero di latte. Il Succiacapre ha abitudini serali-notturne, trascorre le ore di luce in posizione mimetica (può essere tranquillamente scambiato per una corteccia o un mucchio di foglie secche) per poi alzarsi in volo e cacciare gli insetti notturni, soprattutto le falene. Fa il nido a terra, senza alcun corredo, in genere due uova covate dalla femmina.

Succiacapre (Caprimulgus europaeus) quasi invisibile, di giorno, tra i rami o sul terreno.

Un altro ospite abituale almeno un tempo delle radure aperte, contornate da coltivi o da boschi di ripa, è la Starna (Perdix perdix). La presenza di questo fasianide, piccolo e paffutello che si muove in gruppo, correndo velocissimo tra l’erba rada un tempo era copiosa ma anche per essa la contemporanea scomparsa o riduzione degli habitat unita alla diffusione della caccia, ne hanno ridotto al minimo la presenza, soprattutto negli ambienti di golena. Recentemente è stato avviato un programma di ripopolamento di questo uccello gregario con risultati alterni, specie nel Medio Piave. La sua dieta si basa esclusivamente sui semi, soprattutto di graminacee che trova spontaneamente sui prati e la radure.

Starna (Perdix perdix)