Albero dalla grande eleganza e bellezza, sempre più diffuso nell’alveo del fiume Piave. Tende a colonizzare le radure ed i margini dei prati aridi golenali, sostituendosi ai vecchi Pioppi neri (Populus nigra) decimati dall’abbassamento della falda e dalla bassa longevità di questa essenza arborea.
Albero di dimensioni modeste, raggiunge al massimo un’altezza di 15 metri circa e, come il Pioppo bianco, non supera i 100 anni di vita.
Si tratta di una pianta monoica, che presenta cioè sullo stesso individuo-pianta sia l’apparato femminile che quello maschile. I frutti sono delle samare affusolate che, una volta mature, vengono trascinate dal vento.
Lo troviamo spesso in associazione con il Carpino nero (Ostrya carpinifolia), col quale condivide suoli poco evoluti e con scarsa disponibilità idrica. Questa la ragione del suo successo lungo le golene del Medio Piave dove troviamo ambienti che, pur a contatto con l’alveo attivo, spesso rasentano impensati gradi di aridità. In queste aree, la composizione arborea sta cambiando lentamente il paesaggio: le chiome degli alberi sono tendenzialmente più basse ma non abbiamo più la presenza di isole vegetazionali costruitesi intorno al grande tutore (Pioppo nero), bensì macchie più diffuse e compatte di Ornielli.
Alcuni studiosi riportano che il legno dell’orniello, particolarmente resistente, fosse utilizzato nella costruzione di alcuni ingranaggi dei mulini.