Fino ad una ventina di anni fa, le Pavoncelle ( Vanellus vanellus ) nidificavano, quasi in colonie, nei campi coltivati nella golena del nostro Fiume : decine di coppie prendevano possesso della spianata ghiaiosa e sabbiosa, soprattutto sulla sinistra della strada comunale “Barcador” e dopo i voli radenti di corteggiamento, vere e proprie picchiate a sfiorare il suolo , il maschio scavava una piccola buca in una zona rialzata del terreno dove la femmina, sceglieva l’avvallamento più idoneo per la nidificazione; durante la parata riproduttiva, il maschio produce con le ali , un rumore vibrante emettendo contemporaneamente un grido d’allarme acuto e penetrante “pwii – ii” o “ui – iiik”.
La femmina depone generalmente 3 – 4 uova di colore marrone chiaro , striate e macchiettate di marrone scuro tra la metà di marzo e gli inizi di aprile per cui, a metà aprile, nel tempo della semina del mais o della soia, può accadere che l’aratro faccia sparire un’intera generazione di giovani Pavoncelle frantumando le loro uova o i piccoli appena nati , nidifughi ad un’ora dalla nascita. Mimetici come le loro uova , i piccoli si confondono con il terreno restando immobili in posizione da sembrare morti, tipo “foglia morta” in un terreno ghiaioso ; d’altra parte anche i loro genitori hanno sviluppato una tecnica di difesa del nido , fingendo una menomazione ( all’ala o alla zampa…) per allontanare il possibile aggressore/predatore dalla zona in cui è localizzata la nidificazione.
Fino alla fine del secolo scorso, poteva accadere che, in una giornata di metà aprile, 50 – 60 piccoli di Pavoncella attraversassero rapidi la via comunale Barcador, tutti assieme ( quindi anche le nascite erano sincronizzate ! ) contornati dai voli radenti e dalle grida dei loro genitori, a guadagnare sicurezza nei campi vicini. Oltre alle praterie secche con erbe basse, i gruppi di Pavoncella frequentano anche acquitrini e rive del Fiume dove si nutrono di insetti terricoli , lombrichi, larve di insetti e piccoli crostacei acquatici lungo le rive bagnate dalle acque del grande Fiume. Generalmente stanziale, la popolazione di Pavoncella ha un temporaneo incremento demografico durante il periodo delle migrazioni autunnali e primaverili ; spesso le Pavoncelle si accompagnano, durante le migrazioni, con i Pivieri dorati destinati alle pianure ed agli acquitrini della Scandinavia dove nidificano.
Per l’identificazione in volo, quando le Pavoncelle costituiscono degli stormi, in compagnia di altri uccelli in migrazione : hanno la taglia di un piccione dai colori bianco e nero , tipica cresta a ciuffetto lunga e stretta, punta delle ali straordinariamente arrotondata, battito alare a scatti, elastico, che mostra, a turno, il bianco del sottoala e lo scuro del sopra – ala, risultando caratteristico anche da lontano l’effetto flash baluginante degli stormi in volo.
L’Occhione (Burhinus oedicnemus) appartiene ad specie che ha fatto la sua comparsa nelle nostre zone in tempi relativamente recenti. E’ un migratore che predilige i greti ghiaiosi per la deposizione delle uova, direttamente al suolo. In realtà di questo particolare uccello non si sa molto. Deve il suo nome alla caratteristica – immediatamente rilevabile – di possedere due grandi occhi con i quali alimenta la sua proverbiale diffidenza verso l’esterno. E’ individuo schivo ed elusivo.
La sua presenza è molto labile: le coppie nidificanti rilevate nell’alveo plavense hanno conosciuto un lieve incremento, frustrato se non interrotto, dalla presenza umana in alveo durante il periodo estivo, la transumanza, le escavazioni.
Criticità
E’ indubbio che il numero delle coppie, nidificanti in golena e nelle aree prossime al fiume, è sicuramente diminuito ( da due anni stiamo osservando alcune nidificazioni nei campi a monocoltura curati dall’azienda agricola Collalto in località Mandre di Santa Lucia di Piave ) certamente per i motivi che abbiamo descritto precedentemente legati ad un utilizzo massiccio dei terreni agricoli. Che fare ? Occorrono politiche attive che possono essere messe in atto con i Piani di Assetto Territoriale comunali e dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale per prevedere forme di convenzione con i privati per liberare piccoli appezzamenti di terreno idonei ad ospitare nidificazioni di Pavoncelle ed Occhioni e favorire un adeguato incremento demografico delle specie perlomeno stanziale.